Il Museo nazionale del paleolitico di Isernia si inserisce all’interno di un progetto di parco archeologico che si sviluppa attorno al giacimento di Isernia La Pineta che, data la sua importanza e la sua antichità, è considerato uno dei principali siti archeologici preistorici per la comprensione dei modi di vita e delle dinamiche di popolamento nell’area del Mediterraneo nel corso della Preistoria.
Il Castello di Venafro prende il nome dalla famiglia Pandone, antica proprietaria di questo maniero medievale trasformato poi, nel sedicesimo secolo, in palazzo nobiliare.
In un’ala del castello si possono visitare gli ambienti nobilitati dal conte Enrico Pandone tra il 1522 e il 1527, con gli originali affreschi rappresentanti i cavalli di sua proprietà, oppure il 'Salone nobile' col ciclo di affreschi a tema bucolico, sempre del sedicesimo secolo.
In un’altra ala è ospitato il Museo Nazionale del Molise che conserva opere pittoriche che vanno dall'età paleocristiana all' età moderna.
La costruzione poggia sul podio a doppia gola rovescia di un tempio pagano i cui resti si possono ammirare nell’area archeologica sottostante l’odierna cattedrale. Il possente profilo del basamento è visibile dal corso Marcelli appena superato l’arco gotico del campanile. Il tempio, di grandi dimensioni (30 x 22 m con accesso da sud), era probabilmente dedicato alla triade capitolina: Giove, Giunone e Minerva.
L'abbazia di San Vincenzo al Volturno fu fondata nell'VIII sec. da tre nobili beneventani, Paldo Tato e Taso. Le principali vicende del monastero sono narrate nel Chronicon Vulturnense redatto dal monaco Giovanni intorno al 1130. La comunità monastica di San Vincenzo divenne una delle più importanti d'Europa, con oltre 300 monaci, nove chiese opifici e strutture industriali specializzate nella lavorazione del vetro. Da visitare la Cripta di Epifanio con ciclo di affreschi medievale. Non può mancare una passeggiata al lago.
Il Santuario della Madonna Addolorata, in posizione elevata sul tratturo L'Aquila-Foggia, fu ultimato solo nel 1975. La costruzione di un oratorio fu avviata per ricordare l’apparizione della Vergine, il 22 marzo del 1888, a due contadine, Serafina e Bibiana che vagavano sulle pendici della montagna alla ricerca di un agnellino. Realizzata in stile neogotico, la chiesa consta di un corpo centrale e di sette cappelle laterali che rappresentano i sette dolori della madonna. Il progetto dell’edificio affidato all’ingegnere Francesco Gualandi bolognese ottenne premi a Torino e a Liegi.
La foresta di Collemeluccio in agro di Pietrabbondante e quella di Montedimezzo nel comune di Vastogirardi fanno parte di un unico nucleo MaB (Man and Biosphere) protetto dall'Unesco. In entrambe le foreste è presente un centro visitatori e aree picnic attrezzate con spazi comuni per il relax e il tempo libero. Sono possibili visite guidate su prenotazione, a Montedimezzo sono disponibili scooter per disabili con percorsi alternativi, un allestimento museale su legni, rocce e fauna dell'area ed è possibile l'osservazione da vicino di alcuni animali.
Appena fuori della cittadina, a quota 966 m s.l.m. si trova la più importante testimonianza dei Sanniti: il monumentale complesso Teatro-Tempio databile fra la fine del II sec. e l’inizio del I sec. a.C. destinato alle riunioni del senato e degli altri organismi politici e religiosi dei Sanniti. Sul grande podio rialzato, 22 x 35 m, sono visibili le basi delle colonne del pronao e i muri perimetrali delle celle. Il teatro, costruito con criteri ellenistici intorno al 120-110 a.C., ha una capacità di 2.500 spettatori. Nella cavea le prime file in pietra erano destinate alle autorità mentre il resto era allestito con sedili mobili di legno.
Agnone, città d’arte detta “L’Atene del Sannio”, è il centro più importante dell’Alto Molise. Il centro cittadino è ricco di chiese e campanili. Nel centro storico sopravvivono ancora alcune botteghe artigiane del rame e del ferro, le cui origini sono da ricercare nelle maestranze veneziane giunte al seguito dei Borrello nel 1139.
Da visitare la Pontificia Fonderia di Campane Marinelli con il Museo Storico della Campana che fonde campane dall’anno Mille.
Passeggiata al Monte La Romana dove tuttora si conservano resti di tre imponenti cinte murarie poste a difesa di un insediamento fortificato (oppida) ed un ingresso largo circa 4 metri dov'è ancora visibile la pavimentazione stradale, risalente ai secoli III secolo a.C. e IV a.C., abitato dai Sanniti della tribù Pentra. L'abitato, che occupava l'area pianeggiante alle pendici del monte, era difeso da mura in opera poligonale ad est e protetto da uno strapiombo naturale a ovest. A sud dell'abitato, in località Croce, una seconda cinta muraria racchiude una necropoli e una terza fortificazione si ritrova sulla sommità.
Le cascate di Carpinone sono due cascate parallele che nascono dall’unione dei fiumi Carpino e Tura: una è artificiale per far in modo che l’acqua arrivi alla centrale idroelettrica a valle. La cascata piccola, Lo Schioppo, si forma grazie al fiume Tura ed è interamente naturale. Le cascate sono raggiungibili a piedi grazie a sentieri attrezzati che procedono nel verde a pochi minuti dal borgo che consentono di godere da vicino lo spettacolo dell'acqua e della natura.
La Fortezza dei Sanniti
Via Fontanelle, 18
86170 Castelromano
Isernia
Tel. +39 347 375 2463
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CIN: IT094023C2GV14P6YE